À Gentè
Sono partita accompagnata da più paure e pregiudizi di quando, dopo gli attentati di Parigi al Bataclan, sono andata a Londra. “Levatevi tutto!” è il mantra che si sente ripetere chi si avvicina a Napoli, ecco, a tutti loro devo dire: Allez vous fait enculer! ma di cuore. Mi aspettavo di venire sopraffatta da venditori ambulanti di ogni genere, di venire truffata ad ogni passo: che brutta cosa che è il pregiudizio! Uscita dalla stazione nessuno mi è venuto incontro, nessuno mi ha spintonato, nessuno ha cercato di vendermi il famoso “pacco”, anzi, mi ha accolto un’enorme lumaca rosa, un’installazione del gruppo Cracking art Group, quasi un monito: l’arte a Napoli è ovunque, è antica e contemporanea.
Passeggiando per le strade del centro, non solo a Chiaia, ma anche a Spaccanapoli, si nota una classe che non è ostentazione di ricchezza, come ad esempio avviene a Forte dei Marmi, bensì una eleganza d’animo.
Singolare è stato l’incontro con un uomo, l’episodio è stato talmente inconsueto da farci pensare di essere stati vittime di un’allucinazione collettiva. Il signore in questione, che abbiamo scoperto essere Araimo Penna, cavaliere borbonico, discendente della famiglia Spinelli, non solo ci ha concesso di vedere il cortile interno di palazzo Spinelli, ma ci ha fatto addirittura entrare in casa sua, deliziandoci con aneddoti sui vari personaggi che aveva avuto il piacere di ospitare, nonché sulla storia dei suoi avi. Non credo che esistano molti posti al mondo in cui un uomo fa entrare sei sconosciuti in casa sua e li faccia uscire convinti di aver varcato la soglia di un mondo che non esiste più dove regnavano eleganza e beltà d’animo. Di contro abbiamo conosciuto, un personaggio, diversamente elegante ma molto autentico, tale solo Mario, con ufficio in via Santa Brigida, di fronte alla trattoria Da Ciro, con orario pomeridiano dalle 14 alle 18, ho capito poco di quello che diceva, ma è stato bello conoscerlo.
Di facce strane ne ho viste in giro, non posso negarlo, ma nella stessa quantità in cui ne vedo a Livorno o Pisa; non sono andata nei quartieri più ostili (perché avrei dovuto? ) dove la violenza è alla base del vivere quotidiano, tuttavia sono convinta che tutte le periferie siano un po’ un far west. Altra cosa che mi ha colpito è la massiccia presenza delle forze dell’ordine: esercito,polizia, vigili urbani e vigilanti privati che sinceramente, vorrei vedere anche in altre città a tutela degli abitanti e non solo intenti a fare multe.
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