Volevo iniziare l’anno con una lettura travolgente e su consiglio di una persona che stimo, mi sono avvicinata a Tutta la luce che non vediamo di Anthony Doerr, premio Pulitzer 2015.
Seconda guerra mondiale, Saint-Malo. Pochi giorni prima dello sbarco in Normandia, la cittadina francese resiste all’occupazione dei Tedeschi. Qui si incontrano le vicende di Marie-Laure, una bambina francese con i capelli rossi e lentiggini in viso e cieca dall’età di sei anni, e Werner, un ragazzino tedesco orfano con la passione per la tecnologia e una vivace intelligenza.
Quello che poteva essere un pesante macigno sulla seconda guerra mondiale è reso elegante, potente, ammaliante da vari fattori. Ecco quali sono, secondo me.
La struttura brillante e lineare, formata da brevi capitoli, rende agevole la lettura. I continui sbalzi temporali e i numerosi personaggi satellite, che ruotano intorno ai due protagonisti, contribuiscono ad intricare maggiormente il romanzo. Con l’uso di una scrittura pulita e diretta Doerr ti porta direttamente dentro agli eventi, tanto da percepirne i suoni, i profumi e la luce.
Ed è proprio la luce l’elemento cardine. Quella che vede Marie-Laure, quella che immagina Werner, quella che emana una pietra maledetta… A questa luce è affidato il messaggio positivo del libro, un invito alla fratellanza, all’uso della ragione, alla divulgazione della cultura. Una luce che va cercata dentro di noi, che dobbiamo coltivare per non sprofondare nel buio.
Credo che queste siano le motivazioni che hanno portato «The New Yorker» ad affermare che Tutta la luce che non vediamo è «una meditazione sul fato e sul libero arbitrio, su come si intrecciano durante la guerra».
16 gennaio 2016 at 8:48
Lettura travolgente? Prova con L”ultimo Abele di Massimo della Penna 😁
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16 gennaio 2016 at 8:53
La faccina finale getta un’ombra di sarcasmo….. Comunque grazie del suggerimento! Adesso sono immersa in Età di ferro di J.M.Coetzee.
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16 gennaio 2016 at 9:09
Ahha la faccina finale è paracula perché Massimo della Penna sono moi 😂. Coetzee è un grande… io ho letto Vergogna. 10 e lode
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16 gennaio 2016 at 9:13
Lunga vita ai “paraculi”! Quale è la faccina adatta per la figuretta di non sapere con chi stai parlando ?!? 😜
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16 gennaio 2016 at 9:17
Hahahaah babbè da “avvocatolo” a Max de Pen ce ne passa di fantasia 😉 Ti farai perdonare prendendone subito dieci copie 😂
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16 gennaio 2016 at 9:23
Ahahah sai sono un amante appassionata dei numeri dispari iniziamo con 1 😉
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16 gennaio 2016 at 10:53
Il mio libro inizia dal capitolo zero… e se ti va di saperne di più ieri ho pubblicato una sorta di sinossi 😉
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17 gennaio 2016 at 10:16
a)Poi me lo presti
b)Bel messaggio, non lasciamoci inghiottire dal buio della ragione in cui sembra essere sprofondata l’umanità; magari non potremo far nulla per i tragici fatti di cui si sente parlare in tutto il mondo, ma possiamo farci portatori di un qualsiasi tipo di luce nei nostri piccoli microcosmi.
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